Al seguente link potete consultare un interessante opuscolo formato pdf che spiega il coronavirus ai bambini.
Archivio mensile:febbraio 2020
Un bel video per spiegare ai bambini il coronavirus
Memorabile
“MEMORABILE” Giornata della Memoria per i ragazzi e le ragazze delle classi 5^ del plesso B. Munari
Da diverso tempo gli alunni del plesso B.Munari partecipano numerosi con i loro insegnanti a questo momento commemorativo, in ricordo degli ebrei cesenati che non hanno fatto ritorno dai campi di sterminio.
Quest’anno le classi quinte hanno assolto un compito molto importante: portare a conoscenza della cittadinanza le storie di tre di queste famiglie: Forti, Jacchia e Saralvo, e lo hanno fatto in maniera delicata e coinvolta, raccontando la loro storia attraverso momenti di vita, con piccoli dialoghi e poesie dialettali che il poeta Cino Pedrelli, amico dei Saralvo, aveva dedicato alla loro memoria.
Eccole qui riportate:
E’ FONOGRAF U m’ à mandè a ciamè par salutem:e’ dè dopo, lo, e’ su bab e la su mama i partiva pr’é chemp ‘d cuncentramaint. ch’a j avami imparè, totta la crecca, a balè tra ‘d nun, sotta a un sol ch’u z’ spachèva la testa a e Borgh dla Paja. “Cs a dit reghèl. A t’e ten solament infina ch’° turnè. Vujtar adèss andè in vilegiatura. Par tri mis. Da què a tri mis a sì d’arnov aquè”. “No, nun a’n’ turnam piò”. |
IL FONOGRAFO Mi ha mandato a chiamare per salutarmi:il giorno dopo, lui, il suo babbo e la sua mamma partivano per il campo di concentramento. con cui avevamo imparato, tutto il gruppo di amici a ballare tra di noi, sotto a un sole che spaccava la testa a Borgo Paglia. “Cosa dici regalo. Te lo tengo solamente fino a quando non tornerete. Voi adesso andate in villeggiatura. Per tre mesi. Da qui a tre mesi sarete di nuovo qui.” “No, noi non torneremo più”. |
GIORGIO La bura la spalancarà la porta:l’antrarà Giorgio, tott incaputè, tot insciarpè, cun e ‘ passamuntagna ch’us i lassa scvert a malapena j òcc. int la scarana ch’la J é drì ala porta, senza cavès gnenca la scièrpa, senza dì una parola. A s’ i farem dintond, e qualcadun, ch’ u s’ sintirà la fazza totta quanta bagnèda a l’impruvisa, u s’ mitrà in znòcc, u j abrazzarà al gambi. Alà sò du’ ch’ l’ é sèmpar giazz e nèbbia?… E induv èla la mama?…E e’ bab?…Cum’ èla ch’ a turnè sol che adèss, dop a tènt ann?…” Mell dmandi. Mo u n’ arspundarà parola. Du minud, e ‘d arnov e’ sarà in pia. Par la porta ch’la j era armasta averta e’ sparirà, ch’ u l’ sta ‘d astè la bura. |
GIORGIO La bora spalancherà la porta:entrerà Giorgio, tutto incappottato, tutto avvolto nella sciarpa, col passamontagna che gli lascia scoperti a malapena gli occhi. sulla sedia che è accanto alla porta, senza togliersi nemmeno la sciarpa, senza dire una parola. Ci faremo intorno, e qualcuno, che si sentirà la faccia tutta bagnata all’improvviso, si metterà in ginocchio, gli abbraccerà le gambe. Lassù dove c’è sempre ghiaccio e nebbia?… E dov’è la mamma?… E il babbo?…Com’è che tornate solo adesso, dopo tanti anni?…” Due minuti, e di nuovo sarà in pedi. Per la porta che era rimasta aperta sparirà, perchè lo aspetta la bora. |
Il Sindaco Enzo Lattuca, assieme alle autorità politiche e militari intervenute, ha lasciato spazio ai ragazzi per questo momento intenso e partecipato e ha permesso il crearsi di un’atmosfera attenta e silenziosa che ha portato tutti i presenti a pensare che momenti storici del genere non debbano ripetersi mai più.
#pernondimenticare